La Rete dei FLAG italiani raggruppa il 15% (53) del totale dei FLAG europei (348). È il network più partecipato d’Europa in ambito costiero, ed è questo il motivo per cui, in ogni incontro a Bruxelles che ci vede presenti, il sistema italiano è sempre posto al centro dell’interesse dei colleghi di altri Paesi, di FARNET o della stessa DG Mare. Ci chiedono delle nostre attività, delle difficoltà che incontriamo e delle soluzioni che apportiamo, in corsa, per far funzionare il sistema. Uno scambio fondamentale di idee e di proposte, che spesso si conclude con una frase dei nostri interlocutori che ben descrive la modalità di approccio necessaria: “It’s a challenging network!”.
Sì, in effetti, la nostra Rete è impegnativa ai loro occhi, ma è anche sfidante in ogni suo obiettivo, che cerchiamo di perseguire ogni giorno sapendo che agire è bene, ma interagire è meglio. Lo sviluppo dei territori, a nostro avviso, non può che passare dalla creazione di un ‘sistema di competenze’ che produca competenze di sistema e che realizzi così, nel tempo, progetti concreti di crescita diffusa. Occorre, pertanto, partire sempre dalle competenze, soprattutto per gestire ambiti territoriali complessi. Ma abbiamo capito che queste, da sole, non bastano. Occorre, quale variabile determinante per far funzionare e armonizzare meglio il tutto, qualcosa che non si può imparare: è la passione per ciò che si fa; che però si può trasmettere e fare in modo che diventi il ‘motore’ di ogni gruppo di lavoro, dal più piccolo a più grande.
Su queste basi abbiamo costruito la Rete, quale sistema di supporto tecnico e piattaforma di condivisione voluto dall’Autorità di Gestione del PO FEAMP 14/20, di cui è strumento operativo. Ma sarebbe servito a poco senza la stessa passione e l’impegno di tutti i FLAG italiani, che, non dimentichiamolo, sono già Reti locali nei territori costieri e sanno, quindi, perfettamente coniugare la credibilità (da conquistare e confermare sempre) nei confronti di un settore in sofferenza, con gli importanti risultati strategici da perseguire.
Parti attive, spesso presenti agli incontri, sono anche le Regioni, nella qualità di Organismi Intermedi, con cui il dialogo si è fatto, via via, sempre più utile e, talvolta, necessario.
Poi, è evidente che un sistema dinamico come il nostro può accadere che viaggi, periodicamente, a velocità alternate, diverse per aree e contesti territoriali; ma, proprio per questo, uno degli obiettivi è stato quello di non lasciare indietro nessuno, soprattutto chi avesse incontrato difficoltà nelle varie fasi di attuazione.
Con molto lavoro ancora da fare sulla Programmazione in atto, si sta già predisponendo la prossima, che aprirà idealmente i battenti nel 2021.
Il CLLD ci sarà e anche i FLAG dovranno esserci, valorizzando il bagaglio di esperienze accumulate e, soprattutto grazie a questo, superando più agevolmente le eventuali criticità che, fatalmente, potranno presentarsi, magari riuscendo anche a prevenirle.
Il nostro sistema potrà, siamo certi, funzionare ancora meglio, per condividere modelli e buone pratiche, oltre che per supportare tecnicamente Regioni e futuri FLAG.
Partendo sempre, comunque, dal presupposto che abbiamo fatto nostro grazie a Papa Francesco e che riteniamo valido in ogni attività che ci vede coinvolti, lavorativa e, più in generale, della vita: Nessuno si salva da solo!