Il territorio interessato dal Piano di Sviluppo locale riguarda i comuni di Santa Marinella, Civitavecchia, Tarquinia, Montalto di Castro e Ladispoli per un’estensione lineare della costa di circa 70 km ed una superficie complessiva di 616,01 kmq.
La popolazione residente nell’area è di 131.344 abitanti (censimento ISTAT 2011), per una densità di 213,22 abitanti/kmq.
Si tratta di un territorio che, anche se relativamente omogeneo sotto il profilo geologico – naturalistico, presenta numerosi tratti di eterogeneità per quanto concerne gli aspetti economici e culturali.
Il comune di Ladispoli, per il quale si prefigura ormai una stretta contiguità economica e sociale con l’area metropolitana della capitale, presenta uno sviluppo economico legato all’agricoltura insieme ad un tessuto di PMI sostanzialmente a carattere artigianale e, ovviamente, al turismo balneare.
Il comune di Santa Marinella, che costituisce ormai il margine nord dell’area metropolitana di Roma, presenta caratteristiche economiche marcatamente legate al turismo romano.
Il comune di Civitavecchia, che rappresenta il vero e proprio “polo industriale” del territorio del GAC, si presenta come un’area fortemente antropizzata e caratterizzata da numerose attività economiche legate alla presenza del porto commerciale e della centrale ENEL; intorno a questi due insediamenti industriali si sviluppa oltre la metà dell’indotto dell’economia locale.
I comuni di Tarquinia e Montalto di Castro presentano caratteristiche tra loro molto simili presentandosi, per caratteristiche demografiche e culturali, come aree rurali. Questi due comuni, pur mostrandosi, per posizionamento geografico e tradizione storico – culturale, più proiettati verso l’area viterbese piuttosto che verso quella romana, rimangono strettamente connessi, dal punto di vista economico e sociale, verso il polo civitavecchiese che, in effetti, costituisce una “pseudo provincia” nell’ambito territoriale del litorale nord laziale.
Sotto l’aspetto dell’economia ittica, il territorio, oltre a far parte del Compartimento Marittimo di Civitavecchia, si presenta profondamente omogeneo in merito al tipo di attrezzi da pesca utilizzati, alle tradizioni pescherecce, alla tipologia delle catture e soprattutto al riferimento economico e logistico dell’attività, che rimane il porto peschereccio di Civitavecchia.
In merito alle caratteristiche geografiche l’area può essere presentata come un unico elemento di discontinuità tra l’area di influenza della fenomenologia sedimentologica del fiume Tevere, che, in condizioni normali, si esaurisce nei pressi di Capo Linaro (Santa Marinella) e la configurazione delle spiagge toscane tipica del litorale a Nord del promontorio dell’Argentario. Alle spiagge si alternano tratti di costa rocciosa che, nel caso di Capo Linaro, assumono le caratteristiche di veri e propri promontori; in altri casi si originano ripe rocciose non molto elevate come avviene da poco a Sud della foce del fiume Mignone fino a Civitavecchia.
La zona presenta spiagge bordate da un sistema di dune che si estende fino a Bagni S. Agostino e modeste ma articolate ripe rocciose lungo le quali si trovano alcune piccole spiagge ciottolose, tra Torre S. Agostino e Capo Linaro.